UN’ANTICA COSTANTE UNIVERSALE UN OMER DI MANNA
Se i fisici cominciassero a leggere la Torah con attenzione, troverebbero una serie di informazioni che li ricondurrebbero alla Fisica, e soprattutto a quella moderna. In questo articolo, parleremo di un omer di manna, un’antica costante universale. Andiamo subito alla Torah
16 Ecco quel che ADONAI ha comandato: Ne raccolga ognuno quanto gli basta per il suo nutrimento, un omer a testa, secondo il numero delle persone che siete; ognuno ne pigli per quelli che sono nella sua tenda». 17 I figli d’Israele fecero così; gli uni ne raccolsero di più e gli altri di meno. 18 Lo misurarono con l’omer; or chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe troppo; e chi ne aveva raccolto poco non ne mancò. Ognuno ne raccolse in base al suo bisogno di cibo.
Shemot 16:16-18
Prima di iniziare la trattazione ricordiamo che l’omer è un’unità di misura biblica usata per i cereali. Nel sistema biblico di pesi e misure, un omer è uguale a un decimo di efa. Dire oggi quanto valesse un omer di manna non è facile, in quanto ci sono tante antiche opinioni di natura rabbinica, secondo le quali un omer avrebbe un valore compreso tra i 2 e i 3 litri. Ma questo per noi è irrilevante ai fini di questa breve trattazione.
Gli antichi saggi d’Israele spiegano il passaggio di Shemot parlando di una conseguenza prodigiosa che accompagnava il dono della manna, che ADONAI diede al Suo popolo.
Ogni mattina il popolo raccoglieva la manna che si adagiava sulla sabbia del deserto. Cosa succedeva? Alcuni ne raccoglievano troppa e altri poca, ma succedeva che quando tornavano nelle loro tende e misuravano la quantità di manna raccolta utilizzando come unità di misura l’omer, si verificava un evento straordinario. Sia coloro che ne avevano raccolta troppa, che coloro che ne avevano raccolta poca ne avevano la quantità di un omer per ogni persona della famiglia. In altre parole colui che ne aveva raccolta troppa, si ritrovava con una quantità che non superava un omer per ogni persona che era nella sua tenda, e colui che ne aveva raccolta poca non si ritrovava con una quantità che fosse meno di un omer per ogni persona della sua famiglia.
Usando un linguaggio matematico, la differenza tra la quantità di manna raccolta la mattina e l’omer (per persona) era zero, sia nel caso che se ne fosse raccolta troppa, sia nel caso che se ne fosse raccolta poca. Un omer di manna a persona era una costante assoluta, che in nessun modo poteva essere superata. Sembra un paradosso, ma non lo è, se guardiamo con gli occhi della relatività ristretta di Einstein. Una situazione molto simile la ritroviamo quando parliamo della velocità della luce. In questo articolo faremo una trattazione espositiva, piuttosto che matematica, perciò non preoccupatevi, non parleremo dell’esperimento di Michelson-Morley o del fattore di Lorentz che caratterizza la relatività einsteiniana. La velocità della luce nel vuoto (circa 300.000Km/s) è una costante assoluta, cioè è il limite massimo che un corpo/particella possa raggiungere. Sebbene nei primi anni 2000 si vociferava con entusiasmo tra i fisici dell’acceleratore del Gran Sasso che i neutrini avessero raggiunto una velocità superiore a quella della luce, ancora tale limite è oggi valido! Arriviamo all’analogia con un omer di manna.
Vi chiedo di seguirmi nel fare un esperimento mentale. Supponiamo di essere su un’astronave che viaggia ad una velocità pari alla metà di quella della luce, quindi a circa 150.000Km/s. Ora supponete che nella stessa direzione e verso in cui ci stiamo muovendo lasciamo partire un fascio di fotoni. Ci aspetteremmo che i fotoni, che viaggiano alla velocità della luce, avessero una velocità di circa 450.000Km/s, giusto? In realtà la loro velocità rimarrà quella della luce e cioè 300.000Km/s. Ora invece immaginiamo di lasciar partire il fascio di fotoni sempre nella stessa direzione, ma nel verso opposto a quello in cui noi ci stiamo muovendo. Anche in questo caso i fotoni continuerebbero ad avere una velocità pari a quella della luce e non di 150.000Km/s come ci aspetteremmo. Questo ci conferma la Fisica Moderna, questo significa avere la velocità della luce come costante assoluta. Ecco, una cosa simile succedeva all’omer di manna.
Ma c’è di più! L’analogia tra l’omer di manna e la velocità della luce è più profonda. L’omer di manna rappresenta la porzione di Torah che ogni mattina noi dobbiamo assorbire per il nostro sostentamento spirituale. I saggi d’Israele dicono che la Torah è luce. Ogni porzione di Torah è un’emanazione di luce per le nostre vite, affinché non camminiamo nelle tenebre! E Yeshua HaMashiach come Torah vivente e rivelata è la luce del mondo (v. Yochanan 8:12)! Ancora oggi abbiamo la necessità ogni giorno di raccogliere una porzione di Torah, abbiamo la necessità di essere permeati da un fascio di luce, affinché emanazione dopo emanazione possiamo essere pronti per tornare alla fonte di luce quando udremo il suono dell’ultimo shofar.
Prof. Gaetano Tesse