LA FISICA DELLO SHOFAR
Senza ombra di dubbio uno degli strumenti a fiato più antichi è lo shofar citato diverse volte nel Tanach. I saggi d’Israele dicono che questo strumento fu dato direttamente da ADONAI durante la legatura di Yitzchak, quando Avraham alzò lo sguardo ed ecco vide un montone impigliato per le corna in un cespuglio (Bereshit 22). Ma troviamo anche lo shofar in un piano strategico di guerra sia di Yehoshua, che di Gideon rispettivamente per conquistare Gerico (Yehoshua 6) e per spaventare i Madianiti (Shofetim 7). Oggi, l’uso più comune dello shofar è principalmente durante il sesto mese di Elul, nel moed ADONAI Yom Teruah (Rosh Hashanah) e per segnare la fine del moed ADONAI Yom HaKippurim. Lo shofar più comune è costituito da un corno di montone. Un altro tipo di corno è quello lungo a spirale usato dagli ebrei yemeniti, che deriva dal kudu, un’antilope africana. Poiché lo shofar è in realtà uno strumento a fiato, per comprenderne la fisica, dobbiamo far riferimento alla fisica generale degli strumenti musicali. Partiamo per semplicità dalla chitarra, lo strumento più vicino a tutti. Pizzicare una corda, la fa vibrare sopra la cassa armonica e produce un suono che dipende fondamentalmente dalla lunghezza della corda stessa: in modo più semplice possiamo dire che più è corta la corda, più alto sarà il tono del suono prodotto. Ecco perché quando si preme col dito contro un punto specifico o un tasto sul manico della chitarra, accorciando la corda, otteniamo un tono più alto. La vibrazione della corda genera un’onda che in fisica chiamiamo stazionaria, poiché non si propaga nello spazio ma rimane limitata tra due estremità che si chiamano nodi.
In una chitarra, la lunghezza d’onda è la lunghezza della corda stessa. Più lunga è la corda, o lunghezza d’onda, più tempo ci vuole per completare un periodo completo. La frequenza in Hertz (Hz), si riferisce al numero di periodi che l’onda completa in un secondo. Un’onda lunga completa meno periodi al secondo, quindi la sua frequenza sarà bassa e avrà un tono basso. In generale il tono è determinato dalla frequenza: minore è la frequenza, più basso è il tono; maggiore è la frequenza, più alto è il tono. Allo stesso modo, le onde stazionarie si formano anche negli strumenti a fiato, ma piuttosto che facendo vibrare una corda, le onde si formano facendo vibrare una colonna d’aria all’interno dello strumento. Nel caso dello shofar la colonna d’aria al suo interno viene fatta vibrare mediante le labbra del suonatore. Se abbiamo capito il discorso di onda stazionaria, il suono prodotto da uno strumento a fiato dipende in gran parte dalla lunghezza del suo tubo. Come nella corda della chitarra: maggiore è la lunghezza d’onda dell’onda stazionaria, minore è la frequenza e minore sarà il tono del suono prodotto. Osserviamo che circa lo shofar abbiamo una lunghezza fissa. Pertanto, da uno specifico shofar un suonatore può tipicamente produrre un suono ad una frequenza nota di risonanza, che dipende dalla lunghezza del corno: più è lungo, più basso è il tono del suono prodotto. Questo non solo spiega perché il lungo shofar yemenita di solito produce suoni più bassi di uno shofar corto, ma anche perché è così difficile produrre effettivamente un suono da uno shofar: in altre parole colui che si appresta a suonare lo shofar, deve usare le labbra per far vibrare la colonna d’aria all’interno del corno alla stessa frequenza di risonanza dello stesso. Solo per completezza diciamo che un’altra caratteristica dello strumento che influisce sul suono è sicuramente l’angolo di flessione all’estremità stretta dello shofar. Ma usiamo i numeri adesso! In generale la frequenza fondamentale di uno shofar è 376 Hz, che è leggermente più alta di una nota F#. Potrà sembrare meravigliosamente strano, ma 376 è il valore numerico in ghematria della parola ebraica ben conosciuta שלום SHALOM. Nel mese di Elul il suono dello shofar è una chiamata alla Teshuvah, al ravvedimento e al ritorno ad ADONAI per ricevere shalom con Lui, a Yom Teruah annuncia il ritorno del Mashiach Yeshua ben David e del Suo regno millenario di shalom e infine con la chiusura di Yom HaKippurim segna la shalom per coloro che hanno guardato alla croce e sono stati perdonati per il sangue del sacrificio perfetto di Yeshua. Ora c’è qualcosa che voglio chiederti? Il tuo cuore sta battendo alla stessa frequenza di risonanza dello shofar che annuncia la venuta del Mashiach? È importante che tu sappia dare una risposta. Rav Shaul Paulo scriveva:
1 Tessalonicesi 4:15-18
15 Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, 16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con lo shofar di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti nel Mashiach risusciteranno per primi; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. 18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
Se il tuo cuore non ha la stessa frequenza dello shofar, se non riconosci il suono dello shofar, se non stai vivendo nella Shalom ADONAI in attesa del ritorno di Yeshua ben David, se non ti stai preparando, allineando la tua vita alla Torah, allora sta battendo ad un’altra frequenza che non ti permetterà di salire a mezz’aria ad incontrare il Mashiach, al suono dell’ultimo shofar! Oggi puoi decidere di far vibrare il tuo cuore alla stessa frequenza di risonanza dell’ultimo Shofar, quella stessa frequenza che ti farà vivere nella shalom, aspettando la venuta del Mashiach!
Prof. Gaetano Tesse