LA MITZVÀ DI CANUKKÀ SECONDO LA FISICA QUANTISTICA
Siamo alle porte di Chanukkà 5784 e mi son chiesto se non fosse giunto il momento di provare a “trattare” un problema che risale a più di 2000 anni fa, la discussione tra le due più grandi scuole di pensiero ebraico di quel tempo, la Beit Shammai e la Beit Hillel circa l’accensione dei lumi di Chanukkà. Una era dell’opinione che la prima sera di Channukkà, si sarebbero dovuti accendere otto lumi, la seconda sera sette e così via fino a giungere ad un solo lume l’ottavo giorno. L’altra scuola invece sosteneva che si sarebbe dovuto accendere un solo lume il primo giorno, due il secondo giorno e così via fino a giungere a otto lumi l’ottavo giorno (v. trattato Shabbat 21b:5). I saggi d’Israele sostenevano che entrambi i metodi fossero validi, ma la loro applicazione bisognava metterla in relazione a determinati tempi spirituali. Non ho potuto non pensare al dualismo onda particella della luce. In generale la luce si comporta come onda elettromagnetica in esperimenti come quelli della diffrazione e dell’interferenza, ma si presenta anche costituita da particelle (fotoni) in esperimenti come quello famoso dell’effetto fotoelettrico. Entrambe le nature sono valide, e se ne osservano le caratteristiche in determinate condizioni sperimentali (sistemi fisici). Perdonatemi per la licenza poetica, ma i due metodi di accensione dei lumi possono essere visti come il “dualismo della luce” di Chanukkà, ma c’è qualcosa che mi ha fatto riflettere. Nel 2015 un team di ricercatori del Politecnico di Losanna ha dimostrato sperimentalmente che è possibile osservare il comportamento ondulatorio e corpuscolare della luce contemporaneamente in uno stesso sistema fisico. Questo è stato un risultato importante per la fisica della luce. Mentre ricordavo questo risultato, ho chiuso gli occhi ed ho immaginato che tra le tante questioni e discussioni rabbiniche irrisolte che il Mashiach Yeshua dovrà affrontare al suo ritorno, affronterà anche quella di chanukkà; chissà che come si sono osservati contemporaneamente la natura ondulatoria e corpuscolare della luce, non osserveremo applicare allo stesso tempo entrambe le metodologie di accensione dei lumi di Chanukkà proposte da Shammai e Hillel, ottenendo così l’adempimento di una mitzvà “quantistica”!
Prof. Gaetano Tesse