FLASH POINT e SHABBAT
È davvero emozionante durante Shabbat guardare i lumi accesi, anche se personalmente credo che la luce emessa dalle lampade ad olio d’oliva abbia una sorta di calore famigliare ed è particolarmente avvolgente. Non vi nascondo che ogni Shabbat trascorro diverso tempo ad osservare lo stoppino immerso nell’olio e quella luce calda che mi “inebria” Ed è proprio da queste osservazioni che nasce il mio breve scritto. In fisica si dice flash point o punto d’infiammabilità la temperatura minima alla quale un combustibile emette vapori che si accendono a contatto con una fiamma. Non molto facilmente l’olio d’oliva libera questi vapori, infatti ha un flash point alquanto alto di circa 561Kelvin (stiamo parlando di circa 288°Celsius), Rimanendo nel S.I. mi ha incuriosito questo numero 561 che in gematria è lo stesso valore del nome ebraico עתניאל Otniel primo giudice di Israele (v. Shofetim 3). Otniel significa forza di D-O. Questa “scoperta” suggerisce che di Shabbat in Shabbat osservando i lumi, dobbiamo ricordare che ADONAI è la nostra forza, tutto si ferma e acquisiamo la Sua forza per affrontare un altro nuovo ciclo settimanale. Come acquisiamo questa forza? Di Shabbat i cieli sono aperti e riceviamo vita attraverso la predicazione della Sua Torà. Di Shabbat in Shabbat acquistiamo inoltre nuove forze per prepararci al ritorno del Mashiach Yeshua, realizzando che uno Shabbat appena trascorso è uno Shabbat in meno al Suo ritorno.
Prof. Gaetano Tesse