Arcobaleno: perché vediamo solo un arco nelle nuvole?
(Genesi 9:14-16) Avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al di sopra della terra, l’arco apparirà nelle nuvole; io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente. L’arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque specie che è sulla terra». Osservare l’arcobaleno mette sempre stupore, ma soprattutto serenità nell’esser di fronte ad uno spettacolo, di cui i nostri occhi mai si sazieranno. La prima volta che si parla di arcobaleno nella Torah è subito dopo il diluvio. D-o fa un patto perpetuo con l’umanità, che non avrebbe più distrutto l’uomo attraverso un diluvio. Interessante notare che la parola arcobaleno riportata nel testo ebraico è בֶּֽעָנָ֑ן הַקֶּ֖שֶׁת che significa letteralmente “arco nuvola” e non a caso l’arco colorato che osserviamo in cielo è un fenomeno ottico legato alle goccioline d’acqua presenti in prossimità delle nuvole subito dopo un temporale. Ma andiamo in ordine. I raggi solari monocromatici penetrando nelle goccioline d’acqua sospese nell’aria si scompongono per “rifrazione” nei vari colori dello spettro. Questi raggi colorati vengono riflessi all’interno delle goccioline e poi nuovamente rifratte uscendo dalla stessa direzione in cui sono entrate. Questo fenomeno è osservabile solo quando l’osservatore è posto con un’angolazione di 42° rispetto alla direzione dei raggi solari che incidono sulle goccioline. Questo è il motivo per cui vediamo l’arcobaleno quando il Sole è alle nostre spalle. Ora, non avendo l’arcobaleno un luogo fisico, esso è un fenomeno straordinario che si manifesta solo in determinate condizioni atmosferiche, nonché di posizione dell’osservatore. Ma la domanda iniziale riguarda l’arco. Perché non è possibile vedere un cerchio colorato completo? Perché la parte inferiore dell’arcobaleno si “perde” nell’orizzonte. Tuttavia se si riesce a raggiungere altezze molto elevate si potrebbero osservare cerchi perfetti. Testimoni di queste meravigliose osservazioni sono i piloti degli aerei. Ma torniamo al testo iniziale. D-o ha fatto un patto con l’uomo, che non l’avrebbe mai più distrutto con un diluvio. C’è però da sottolineare che a questo patto solo D-o è rimasto fedele, poiché l’uomo ne è stato inadempiente, continuando a peccare contro il suo Creatore, anziché cercarLo. L’arco visibile ci ricorda la fedeltà di D-o nel mantenere il patto. Pocanzi abbiamo parlato di un angolo particolare, 42°. Se facciamo un semplicissimo calcolo 4+2 = 6, capiremmo che quel valore è legato al numero d’uomo 6. In quella posizione l’uomo deve ricordare la fedeltà di D-o, ma anche il fatto che non può vedere il cerchio colorato completo. L’altra metà di cerchio che l’uomo non vede rappresenta la sua perseveranza nel peccare e nel venir meno al patto. Ma in tutto questo c’è una bella notizia. Così come salire ad elevate altezze ci mette nelle condizioni di poter vedere il cerchio intero, elevarci nel cercare D-o, nel mettere in pratica la Sua Torah, nel conoscerLo, ci mette nelle condizioni di essere figli che si santificano e aspettano il Suo ritorno.
prof. Gaetano Tesse