Relatività: il tempo nel sistema di HaShem (parte 2)
Come già detto in precedenza non è mai facile parlare di tempo o di spazio nella campo della Relatività. Bisognerebbe cambiare mentalità e abituarsi a vivere in una sorta di mondo parallelo che ci rilascia informazioni un bel po’ diverse da quelle a cui siamo ogni giorno abituati. Cominciamo subito col dire che il tempo, che da sempre vediamo come variabile indipendente, non è affatto assoluto, ma dipendente dall’osservatore. Molti anni fa ero in sala operatoria e mentre subivo un piccolo intervento, l’anestesista mi confessò la sua frustrazione circa l’incapacità di concepire il tempo come grandezza non assoluta nella teoria di Einstein. Non proprio un bel argomento, mentre sei in ospedale, tuttavia ricordai una citazione di Hawking e gli feci un esempio: “Le è mai capitato di toccare distrattamente un oggetto incandescente e di avere avuto la sensazione che quell’attimo sia durato un’eternità? “Si, vero” mi disse. “Ora, ha mai pensato a quanto invece passi velocemente il tempo, se stringe la mano della persona che ama?” E lo so, il romanticismo è anche presente nella fisica! “Ecco questo è un modo per concepire in modo semplicistico il tempo come una grandezza dipendente dallo stato dell’osservatore”. Entriamo nel vivo del concetto di tempo relativistico. Vediamo il famosissimo paradosso di Einstein dei due gemelli. In realtà non è proprio un paradosso, bensì uno dei tanti esperimenti ideali (o concettuali) tanto cari ai teorici. Abbiamo sulla terra due gemelli, uno parte per un viaggio interstellare di andata e ritorno per una stella lontana, mentre l’altro rimane ad aspettarlo sulla Terra. Assumendo che il viaggio interstellare possa essere compiuto a velocità relativistiche (prossime a quelle della luce), la teoria prevede che al ritorno sulla Terra, il gemello “viaggiatore” sia invecchiato molto meno di quello rimasto a casa. Conclusione molto lontana dal nostro concepire il tempo! Qui abbiamo due Sistemi di riferimento, il sistema Terra, che consideriamo fisso, e il sistema Astronave che viaggia a velocità altissime. Mediante le trasformazioni di Lorentz siamo in grado di calcolare il tempo rilevato nei due sistemi. Proviamo ad applicare questa teoria al “tempo” concepito da HaShem. Nelle Scritture è riportato che per D-o 1000 anni sono come un giorno e un giorno come 1000 anni (Salmi 90:4 e 2 Pietro 3:8). Quindi nel sistema di D-o un giorno corrisponde ai nostri 1000 anni, quindi a 365000 giorni, non considerando gli anni bisestili. Questo ci porta a pensare che D-o appartiene ad un sistema in continuo movimento rispetto al nostro. Risparmiandovi i calcoli e applicando la trasformazione di Lorentz, troviamo che D-o si muoverebbe matematicamente ad una velocità molto prossima a quella della luce, cioè a ≈ 300000 km/s. Questo dato è davvero molto significativo, perché ci porta ad un’altra conseguenza molto più interessante. Considerando la circonferenza terrestre di 40075 km e mettendoci in condizioni molto approssimative, possiamo affermare che la luce percorre la terra poco più di 7 volte in un solo secondo. Sappiamo che il 7 è il numero della completezza, nonché della pienezza divina. Il profeta Isaia diceva: «L’uno gridava all’altro e diceva: “Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria”» (Isaia 6:3). Tutta la Terra quindi è piena della Gloria di D-o, anche se non in tutta la terra è manifestata. La Sua presenza percorre tutta la Terra! La Sua presenza è ovunque, ma è manifestata, mediante il Ruach HaKodesh, solo laddove ci sono uomini osservanti la Sua Parola! Ma possiamo andare oltre. Il numero 7 in gematria corrisponde alla lettera ebraica ז (zain). La lettera zain per i saggi d’Israele rappresenta il bastone di Moshé che diventa serpente. Serpente (נחש) e Mashiach (משיח) in ebraico hanno lo stesso valore in gematria di 358. Moshé col bastone che diventava serpente annunciava il Mashiach (il messia). Possiamo ora giungere ad una meravigliosa conclusione, la luce con la sua velocità e col suo “riempire” la Terra ci annuncia ogni giorno, ma soprattutto ogni secondo la venuta del Mashiach. Se solo si capisse che D-o è presente in tutto ciò che ci circonda e ha fatto di tutto per rivelarsi all’uomo, lo si aspetterebbe con santo timore, sapendo che Egli, Yeshua haMashiach sta tornando, ma questa volta non per essere “giudicato”, ma per giudicare.
prof. Gaetano Tesse